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COGENT PER IL G.I.S.I.

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Cogent per il G.I.S.I. – Cogent ha collaborato anche quest’anno con il G.I.S.I. (Associazione Imprese italiane di Strumentazione) nella realizzazione della consueta survey relativa all’andamento dei mercati delle principali famiglie di strumenti di misura e controllo.

Per G.I.S.I. Cogent si è occupata delle interviste e della raccolta ed elaborazione dei dati.
Da marzo ad aprile sono state intervistate complessivamente 24 aziende che hanno fornito il loro contributo per la realizzazione di questa indagine.
Positivo il riscontro: tra esse hanno interagito e risposto quasi tutte le più grosse multinazionali, nonché le più significative aziende (costruttrici e commerciali) operanti sul mercato nazionale per ogni singola famiglia di prodotto.
Dall’indagine si rileva che il mercato della strumentazione industriale di misura e controllo, stimato sulla base del venduto nel 2020 a clientela italiana, ammonta a circa 535 milioni di euro, con un calo rispetto all’anno precedente pari al -7,5%, inferiore tuttavia al calo registrato dal PIL nazionale (-8,9%).
Le aziende intervistate hanno fornito inoltre una stima previsionale sull’intero anno 2021.
Buoni i segnali di ripresa. La mag­gior parte delle aziende prevede infatti per l’anno in corso una ripresa com­plessiva dell’ordinato stimabile intorno al + 4-5%, sostanzialmente in linea con le previsioni di crescita del PIL nazionale.

I risultati della survey sono stati presentati lo scorso 14 maggio in occasione dell’Assemblea dei Soci G.I.S.I.

 

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MARKETING INTELLIGENCE

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MARKETING INTELLIGENCE
Cos’è la Marketing Intelligence, cosa si deve fare e perché è indispensabile per il successo delle imprese?


In un momento economico e sociale come questo diventa importante, diremmo anche vitale, riuscire a conoscere e ad usare gli strumenti che riteniamo più adeguati a soddisfare le nostre richieste e quelle dei nostri clienti.

Quando parliamo di MI facciamo riferimento a tutte quelle attività volte a raccogliere e analizzare dati e informazioni per comprendere meglio i fenomeni sociali, economici, tecnologici, oltre che il mercato, i competitor diretti e indiretti, le caratteristiche, i bisogni e i comportamenti dei clienti.

Nella Marketing Intelligence l’analisi dei dati consente di generare informazioni che, opportunamente processate, forniscono intelligenza alle attività di pianificazione, definizione delle policy e alle decisioni. Possiamo in questo modo definire e gestire in tempo reale le aspettative dei clienti, mettere in correlazione i dati con i singoli consumatori e prevedere il comportamento di questi ultimi in base a un’analisi dettagliata di ciò che hanno fatto in passato. Il coinvolgimento sarà quindi mirato e molto più elevato e l’esperienza complessiva ne beneficerà. Raggiungere questo risultato è particolarmente importante nelle prime interazioni: il 49% dei clienti, infatti, dichiara di non rivolgersi più a un’azienda che non ha soddisfatto – o superato – le proprie aspettative.

Quali sono le fasi della Marketing Intelligence? Essenzialmente tre!

Fase 1: Integrazione e gestione dei dati
Fase 2: Analisi e ottimizzazione dei dati
Fase 3: Allineamento e collaborazione

La Marketing Intelligence può essere utilizzata per facilitare qualsiasi tipo di decisione aziendale. Da qui la necessità di adottare questo asset strategico all’interno del proprio lavoro.

SE HAI BISOGNO DI NOI, SCRIVICI!

PERCHE’ INTERNAZIONALIZZARE?

PERCHE’ INTERNAZIONALIZZARE? 850 478 angela d

Perché è importante puntare sull’internazionalizzazione?
Con una domanda interna stagnante e un’economia che stenta a decollare, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, per le aziende diventa importante attuare un processo di internazionalizzazione e dunque trovare nuovi mercati dove vendere i propri prodotti e trovare materie prime a costi più accessibili.

Iniziare un processo d’internazionalizzazione, però, non implica semplicemente vendere all’estero o spostare la sede operativa.
L’internazionalizzazione delle PMI è un processo complesso, che prevede varie fasi da rispettare e dei requisiti da avere.
Occorre innanzitutto cambiare il punto di vista e l’approccio produttivo: invece che focalizzare il proprio sguardo su un ristretto territorio geografico, si espande la visuale e si analizza il mercato nel suo complesso.
I motivi che spingono un’impresa a operare oltre i confini nazionali sono essenzialmente 4:

  • Ridurre i costi,
  • Aumentare i guadagni,
  • Incrementare l’appeal del proprio marchio, con ricadute positive sulla reputazione aziendale,
  • Aumentare il ciclo di vita dei propri prodotti.

Questi obiettivi possono essere raggiunti sulla base di condizioni ben precise.
Buona stabilità economica, risorse da investire (non solo economiche ma anche persone competenti, strumenti adeguati, tempo ed energie), analisi e strategia. Prima di lanciare un prodotto all’estero bisogna infatti studiare attentamente il mercato di riferimento. L’analisi dei competitor e del target di riferimento è un passo fondamentale per capire se i prezzi dei propri prodotti possono avere la meglio.
L’internazionalizzazione porta una ventata di innovazione, cambiamento e voglia di mettersi in gioco, che possono davvero dare una spinta in avanti anche a una piccola azienda.

SCOPRI DI PIU’ inviandoci una mail a ce@cogent.it

 

 

smart working

NON ESISTE SMART WORKING SENZA TECNOLOGIA!

NON ESISTE SMART WORKING SENZA TECNOLOGIA! 850 478 angela d

In passato si è erroneamente creduto che l’introduzione in azienda di una nuova tecnologia potesse risolvere da sola tutti i problemi.
In verità così non è mai stato e soprattutto oggi emerge forte un’altra consapevolezza. Se l’introduzione di una nuova tecnologia non viene supportata da un apposito disegno strategico e da un adeguato cambiamento “culturale” e organizzativo, mai porterà ai risultati sperati.

I casi di successo, e ci sono, vanno ricercati tra quelle aziende che hanno accompagnato i cambiamenti tecnologici con un approccio diverso, anche di tipo organizzativo e mentale. Aziende che si sono relazionate alle nuove tecnologie digitali in modo più maturo e integrativo.

Bisogna evitare che in un progetto di Smart Working le aziende facciano l’errore di pensare che sia sufficiente disporre solo di nuove tecnologie digitali.
Al contrario ciò che è assolutamente necessario è adeguare la tecnologia alla struttura organizzativa dell’azienda e alla filiera in cui opera, ridisegnare i processi operativi e accompagnare le risorse umane coinvolte nel cambiamento con un training adeguato e percorsi formativi mirati.

Secondo la nostra esperienza riteniamo che le aziende di successo siano  quelle in grado di integrare le opportunità create dalla tecnologia digitale con i vantaggi forniti dalla flessibilità e dall’intuizione umana.

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